"Un emozione non vissuta perchè troppo dolorosa
si cristallizza nel corpo e crea un blocco ...
che inizialmente si manifesta con un disturbo"

Reflessologia plantare

Già negli antichissimi libri sacri dell’India si legge che chiunque massaggerà i piedi prima di dormire non sarà colto da nessuna malattia. I primi studi effettivi vennero fatti nel 1893 a Londra da Sir Henry Head, che scopri l’ipersensibilità alla pressione di alcune zone della pelle quando un organo collegato da terminazioni nervose non funzionava correttamente. Agli inizi del 900 un medico americano, Fitzgerald elaborò la terapia zonale in cui applicando un certa pressione alle dita si otteneva un effetto anestetico al punto che usò questo metodo per interventi chirurgici minori. Divise poi il corpo in 10 zone longitudinali dal capo alla punta dei piedi, 10 come il numero delle dita, successivamente un altro medico, il dr. Riley, sperimentò la tecnica del collega e divise ulteriormente le 10 zone in altre 8 orizzontali, ma la fondatrice della reflessologia plantare è stata l’assistente di Riley, Eunice Ingham che riuscì a trovare la precise corrispondenza tra corpo e piedi e disegno la mappatura.

Perché la parola Reflessologia ?
Deriva da riflesso che una risposta involontaria e tal volta inconscia a stimoli esterni. Questo termine rimanda anche all’idea dello specchio: nei nostri piedi è riflesso l’intero corpo. Lo specchio rimanda anche all’idea di un immagine reale e a volte differente da ciò che immaginiamo, pensiamo a quante volte ci siamo specchiati avendo la sensazione di star bene e ci siamo visti smorti con le occhiaie scure o viceversa avevamo la sensazione di essere degli stracci e specchiandoci ci siamo visti con uno sguardo brillante. Il risultato è che il corpo non sa mentire e attraverso la reflessologia possiamo cogliere i messaggi sempre veritieri del corpo.
Se poi pensiamo al concetto che nel piccolo si riflette il grande è possibile riconoscere l’intero in ogni parte:
piedi, mani, orecchie, iride, volto ecc.. sono state compilate delle mappe in proposito.

La reflessologia plantare è utilizzata come tecnica di valutazione e di riequilibrio. Il dolore che si manifesta nel piede facendo pressione in un punto preciso indica uno squilibrio nella parte del corpo corrispondente, questo permette di riconoscere le disarmonie prima che i sintomi di presentino. In questo modo di prende coscienza della situazione e la consapevolezza, oltre al trattamento, aiuta ad accelerare il processo di riequilibrio. La valutazione che viene fatta non è atta a diagnosticare una malattia, compito di esclusiva competenza del medico, ma di avere una valutazione energetico-funzionale globale in ci vengono preso on considerazione gli aspetti fisici, psichici ed energetici della persona. Viene da se che questo approccio racchiude un grande valore di prevenzione. E' utile precisare che se la persona non modifica gli aspetti della propria vita che le hanno causato il disagio il corpo nel frattempo tornerà a dare segnali di (in)sofferenza.

Il compito del naturopata-reflessologo sarà pertanto quello di portare chiarezza e una maggior comprensione dei messaggi del corpo in modo che la persona metta in atto tutto ciò di cui ha bisogno per attivare il processo di auto-guarigione.