Sempre più frequentemente mi imbatto in persone che utilizzano regolamente prodotti alimentari e di igiene convinti che contengano elementi nutritivi a beneficio della propria salute.
Ecco quindi che la nonnina acquista il latte addizionato di calcio per migliorare l'ostioporosi, la mamma compra la bevanda con aggunta di vitamine per i figli e il giovanotto beve una bibita energentica per ritarsi su.
Nella maggior parte dei casi queste finte verità sono figlie della pubblicità che contagia continuamente ogni scelta. Ogni spot ha dietro di se un'azienda con l'unico obiettivo di vendere al meglio il prodotto a qualsiasi costo ... o quasi.
E' importante quindi andare oltre all'apparenza, porsi delle domande e cercare delle risposte.
Imparare a leggere gli ingredienti sui prodotti che si acquistano insegna a ridimensionare le informazioni che vengono vendute e permette una scelta oculata.
L'etichettatura dovrebbe rappresentare un importante strumento di informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari in modo corretto e trasparente senza indurre in errore il consumatore circa le caratteristiche dell'alimento.
Nei fatti l'etichettatura è usata per convincere i consumatori sul fatto che il prodotto proposto è più sano di quello che è in realtà.L'etichettatura dovrebbe rappresentare un importante strumento di informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari in modo corretto e trasparente senza indurre in errore il consumatore circa le caratteristiche dell'alimento.
In primo luogo è importante sapere che l'ordine con cui vengono indicati gli ingredienti sull'etichetta è proporzionato alla quantità, pertando in teoria i primi tre ingredienti indicano quello che si sta mangiando. Uno dei trucchi utilizzati di frequente è quello di ripartire per esempio le quantità di zuccheri in fruttosio, saccarosio, sciroppi vari, zucchero di canna ecc. in modo tale di abbassare le quanitità di dolficante e non far comparire l'ingrediente tra i primi, nel caso specifico per dimostrare che lo zucchero contenuto è in bassa quantità.
Non và sottovalutato anche il nome del prodotto che a volte potrebbe includere parole che descrivono ingredienti assenti nel cibo. Per esempio i gettonatissimi "gamberi di surimi": non sono gamberi ma è del surimi a cui è stata data la forma del gambero; ma cos'è il surimi ? è un prodotto industriale di origine giapponese ed è principalmente costituito da avanzi di lavorazione (o scarti industriali) di merluzzo, tritati, pressati e addizionati con varie sostanze chimiche alle quali in ultimo si aggiunge il glutammato monosodico, di cui ne parleremo più avanti, per esaltarne il sapore.
Un altro trucco è quello di creare la così detta "etichetta imbottita" indicando una serie di ingredienti di minuscola quantità: per esempio un detergente per capelli alle erbe in realtà potrebbe avere un contenuto di erbe inesistente, così come i prodotti alimentari contenenti ingredienti salutari che nei fatti sono anch'essi inesistenti.
Un altro aspetto da verificare è la presenza di ingredienti dannosi per la salute che vengono accuratamente camuffati con nominativi poco riconducibili ai fatti. Per esempio il nitrito di sodio (indicato anche come conservante E250), è altamente cancerogeno. Allo stesso modo, l'estratto di lievito, in realtà nasconde il glutammato monosodico che è un esaltatore chimico di sapore, per dare gusto ai cibi eccessivamente elaborati e frequantemente utilizzato.
La questione dei grassi è un altro tasto dolente su cui c'è poca chiarezza.Sappiamo tutti che i grassi saturi sono dannosi alla salute (es. burro) perchè sono formati da molecole pesanti e poco agili, quindi fanno fatica a circolare e si accumulano nei vasi sanguigni impedendo al sangue di scorrere agevolmente con tutte le conseguenze del caso quali cardiopatie e arteriosclerosi.
Sappiamo anche che l'idrogenazione dell'olio è un processo che tende a rendere più "solidi" e meno deperibili grassi di origine vegetale, ma che introduce una quota significativa di acidi grassi, nocivi per la salute (es. margarina).
Detto questo viene da se che è bene evitare cibi contenenti grassi saturi e idrogenati.
Ma è anche importante fare attenzione a qualche tranello:
diffidare di quei prodotti con indicato "oli vegetali non idrogenati": questa dicitura vuole trasmettere il messaggio di “Vegetale = naturale = Sano” per quanto appena spiegato. Questi oli sono usati frequentemente nei dolci e nella pasticceria industriale perchè hanno un costo basso e una buona resa in termini di gusto e lavorabilità, sono generalmente oli di cocco e di palma e hanno un tenore elevato di acidi grassi saturi e quindi non possono ritenersi favorevoli alla salute. Inoltre è bene evitare prodotti con margarina (oli vegetali idrogenati !), oli vari (, quali ? non viene specificato), olio di palma o di cocco (oli tropicali).
Pertanto via libera a olio d’ oliva extravergine, di girasole, mais, sesamo, arachidi e soia.
Pertanto via libera a olio d’ oliva extravergine, di girasole, mais, sesamo, arachidi e soia.
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